Ai sensi del combinato disposto degli artt. n. 1 e n. 20 del d.lgs. 39/2013, all’atto del conferimento di un incarico dirigenziale e di responsabilità amministrativa di vertice nelle pubbliche amministrazioni, negli Enti pubblici e negli Enti di diritto privato in controllo pubblico, occorre rilasciare una dichiarazione sulla insussistenza delle cause di inconferibilità e incompatibilità. Tale dichiarazione è propedeutica all’acquisizione dell’efficacia dell’incarico.
Conseguentemente, l’Ente che conferisce l’incarico, stante a quanto stabilito all’art 71 del D.P.R. 445/2000, è tenuto ad effettuare idonei controlli, anche a campione in misura proporzionale al rischio e all'entità del beneficio, sulle dichiarazioni al fine di appurare la veridicità di quanto autocertificato dal dichiarante.
In caso di dichiarazione mendace accertata, l’art. 20 comma 5 del d.lgs. 39/2013 stabilisce la inconferibilità di qualsivoglia incarico di cui al decreto per un periodo di 5 anni; ulteriore conseguenza è la responsabilità penale, così come prevista dall’art. 76 del D.P.R. 445/2000, punita ai sensi del Codice penale e delle leggi speciali in materia.
Al riguardo, pertanto, riveste una particolare importanza la verifica scrupolosa degli accertamenti da parte dei referenti SISTA designati al controllo delle dichiarazioni i quali, nel rispetto di quanto indicato all’art. 15 del d.lgs. 39/2013, sono tenuti a segnalare eventuali anomalie.